06/04/2022

L’insonnia è femmina, ecco le regole per contrastarla

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 06/04/2022 Aggiornato il 06/04/2022

La pandemia ha peggiorato il nostro sonno. Tisane e prodotti naturali sono benefici, ma occorre anche seguire alcune buone abitudini e curare lo stile di vita quotidiano

insonnia femminile

Quante di voi, prima di coricarsi, hanno l’abitudine di bere una tisana di passiflora, valeriana, camomilla o lavanda (tutti ingredienti vegetali dalle proprietà calmanti), oppure di assumere prodotti a base di melatonina, per cercare di propiziare un sonno difficile e agitato? Siete in buona compagnia. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla piattaforma di benessere eFarma by Atida, l’81% di chi fa uso di questi principi attivi naturali per contrastare l’insonnia è rappresentato dalle donne.

La pandemia ha reso più difficile il rispetto di una routine serale propiziatrice del sonno.

Notti sempre più agitate

La ricerca mostra che il sonno degli italiani è sempre più disturbato. Nel 2020, all’inizio dell’emergenza Covid-19, si è verificato un 300% di aumento nel ricorso a prodotti anti-insonnia e il trend non si è affatto invertito con il passare dei mesi: nel 2021 la crescita è stata di un ulteriore 41%. Colpa delle diffusissime condizioni di tensione psichica in cui si vive: i disturbi del sonno e la mancanza di un riposo davvero ristoratore sono legati prevalentemente allo stress, all’ansia, agli sbalzi di umore, anche se fra le cause non mancano alcune cattive abitudini, come l’uso di dispositivi elettronici anche a letto o la presenza nella camera di spie luminose e luci esterne.

Riposare bene in 4 mosse

Gli esperti della piattaforma hanno divulgato alcuni consigli che possono propiziare un buon sonno: ecco i 4 top-accorgimenti da non dimenticare.

  1. La cena abbondante è bandita. Se si vuole addormentarsi con facilità, è bene evitare piatti difficilmente digeribili e bevande contenenti caffeina, come tè e caffè: sì invece a una cena leggera. E non dimenticate di aspettare almeno un’ora e mezza dalla conclusione del pasto, per favorire la digestione.
  2. La tecnologia inganna il cervello: usare smartphone, tablet e altri dispositivi prima di andare a dormire non facilita il buon sonno. L’esposizione alla luce blu prodotta da questi schermi, infatti, fa credere al nostro organismo che sia ancora giorno, perché è molti simile alla luce solare, e impedisce la produzione di melatonina, ormone che induce sonnolenza. Ne consegue una condizione di maggiore prontezza e lucidità, che non propizia l’addormentamento.
  3. L’esercizio fisico è utile nelle ore serali, purché si concluda almeno mezz’ora prima di andare a letto. È preferibile scegliere un’attività motoria di intensità blanda o moderata, come lo yoga, per favorire l’allungamento muscolare. Sì anche a una camminata tranquilla o a un giro in bicicletta a velocità media. Ricordate che allenarsi in modo appropriato è utile anche per ridurre l’ansia, che è una delle cause dell’insonnia.
  4. Crearsi una “routine de sonno” è un accorgimento che regola il nostro orologio biologico: abituarsi ad andare a letto e a svegliarsi ogni giorno alla stessa ora crea automatismi che migliorano il rilassamento e la qualità del riposo. E il sonnellino pomeridiano? Se è breve, potenzia le funzioni cerebrali, ma se è più lungo di 30 minuti può compromettere il riposo notturno.