Diecimila passi al giorno: servono davvero?
Secondo un recente studio australiano in realtà ne bastano settemila per tenere lontane le malattie e preservare il più a lungo possibile salute e benessere
Non ci sono dubbi: camminare fa bene. Ma il mito dei 10mila passi al giorno, su cui sono tarati per altro tutti i dispositivi di fitness tracker ma che in realtà non ha mai avuto un fondamento scientifico, in base a nuove ricerche sembra essere crollato spostando l’obiettivo quotidiano di movimento a 7mila.
Perché camminare
Fare attività fisica regolare è un’assicurazione di salute e di vitalità, anche con il passare del tempo. Mantiene attivi e allontana il rischio di incorrere in malattie croniche oltre a regalare benessere fisico e mentale.
Camminare è il modo più semplice, immediato e per altro economico per fare movimento. Ma i famosi diecimila passi consigliati per garantirsi i benefici dell’attività fisica non sarebbero un diktat così tassativo.
Ne bastano settemila
Uno studio australiano pubblicato sull’autorevole rivista scientifica The Lancet Public Health ha dimostrato, mettendo a confronto una poderosa mole di dati raccolti da diverse ricerche condotte in dieci anni in diversi paesi del mondo, che settemila passi sono sufficienti per assicurarsi salute e benessere. Analizzando i profili di salute di centinaia di migliaia di adulti, lo studio degli epidemiologi australiani ha verificato innanzitutto che l’obiettivo dei 7mila passi, decisamente più realistico per i sedentari, è associato a una riduzione del 47% del rischio di morte per ogni causa rispetto a chi ne fa solo 2 mila al giorno, del 25% per le malattie cardiovascolari, del 37% per i tumori, del 38% di essere colpiti da demenza e del 22% di cadere nella depressione.
Cosa insegna lo studio
Attenzione, comunque, a una corretta interpretazione dei risultati. Lo studio non vuole certo suggerire di limitare il numero di passi: afferma solo che tra 7 mila e 10mila passi giornalieri non ci sono significative differenze in termini di salute ma che più si aumenta il tempo dell’attività fisica a discapito della sedentarietà, più si ottengono benefici. Del resto, è la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a segnalare che quasi un terzo degli adulti del mondo, circa un miliardo e 800 mila persone, non sono attivi quanto dovrebbero: una vita sedentaria, secondo gli esperti, è responsabile dell’8% dei casi totali di patologie croniche. In questo contesto suggerire di scendere da diecimila a settemila passi quotidiani vuole essere proprio un modo per incentivare i più sedentari a farsi carico della loro salute iniziando a fare attività fisica. E se poi persino quei settemila passi mettono ansia, meglio dimenticarsi i conteggi, alzarsi dal divano e cominciare a muoversi: anche poco è meglio che niente.
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