08/11/2018

Cosmetici green: il decalogo della sostenibilità

Simona Lovati
A cura di Simona Lovati
Pubblicato il 08/11/2018 Aggiornato il 18/01/2019

Rispetta l’ambiente, non irrita la pelle e non interferisce nemmeno con la nostra salute. Sono queste i principi del cosmetico secondo natura

decalogo sostenibilità

Etica e sostenibilità della bellezza: inquinamento e dermo-cosmesi. È questo il tema affrontato di recente in un incontro organizzato da Skineco (Associazione internazionale di dermatologia ecologica) a cui hanno partecipato dermatologi, cosmetologi, chimici, farmacisti ed esperti del settore ambientale.

Da questa task force è nato un decalogo del cosmetico consapevole e sostenibile.

Eco in 10 mosse

  1. Deve essere eco-dermo-compatibile. Per essere efficace e non dannoso un cosmetico deve rispondere non solo alle normative che già lo regolamentano, ma anche a due nuove esigenze: l’affinità con la cute (dermo-compatibilità) e il rispetto per l’ambiente, ovvero l’ecologicità, che riguarda tutta la filiera produttiva, dalla composizione al packaging al corretto smaltimento.
  2. Deve fare appello al principio di precauzione. Molte sostanze che avevano il “via libera” dall’Unione Europea in passato, oggi, sono state vietate. Per quanto un test sia accurato, non tiene conto di ciò che accade a lungo termine in seguito all’esposizione a una sostanza. È opportuno leggere l’INCI sulla confezione, ossia la lista degli ingredienti contenuti, elencati in ordine di quantità dalla percentuale più elevata.
  3. È attento all’uso di emulsionanti. “I suffissi PEG (6, 20, 75), Eth e Oxynol, come ad esempio il Polyethyleneglycole”, spiega la professoressa Pucci Romano, “indicano sostanze utilizzate per ottenere un effetto viscoso o emolliente. Peccato che molto spesso non mantengono la promessa di idratare, anzi, nascondono il reale stato di salute della pelle. Altre sostanze come l’ethylene glycol, invece, oltre a essere dannose per la salute rappresentano un rischio anche per l’ambiente, poiché danneggiano l’ozono”.
  4. Non ha conservanti allergenizzanti. Si tratta spesso di conservanti che vengono aggiunti per impedire l’inquinamento microbico. Eppure, mentre agiscono contro un ampio spettro di microrganismi, possono creare irritazioni, eczemi, prurito e dermatiti da contatto.
  5. Non contiene perturbatori endocrini. “Gli interferenti endocrini (EDC)”, dice la professoressa Annamaria Colao, professore di Endocrinologia presso l’Università Federico II di Napoli, “comprendono una vasta gamma di sostanze o miscele che alterano il sistema endocrino, con conseguenze sulla salute. Sono in grado di legarsi come agonisti o antagonisti ai recettori di vari ormoni, alterando ad esempio il momento della pubertà e la riproduzione. Il regolamento europeo datato 2009 proibisce l’uso di estrogeni, ma non norma gli interferenti endocrini”.
  6. Tiene sotto controllo la presenza di DEA, Cocamide DEA, Lauramide DEA utilizzati per controllare la viscosità o come stabilizzanti della schiuma.
  7. È sano, anche se non necessariamente naturale. Fatta eccezione per gli oli vegetali puri, il cosmetico 100% naturale non esiste.
  8. È formulato con la chimica “amica”, ovvero con l’utilizzo di componenti di sintesi che però rispettano i canoni dell’eco-dermo-compatibilità e tengono conto delle affinità e della compatibilità con le strutture della cute.
  9. È sostenibile. Un prodotto cosmetico è sostenibile quando crea valore reale per il consumatore, rinforza con l’uso l’autostima, non procura danni alla salute e/o all’ambiente, espone con chiarezza le sue caratteristiche e gli effetti desiderati, non distorce la concorrenza con azioni commerciali scorrette e/o con pubblicità ingannevole.
  10. È sistemico. Uomini, animali e natura: siamo tutti interconnessi. Per questo, quando si parla di dermo-compatibilità non ci si può riferire solo all’utilizzo degli skincare, ma anche dei tessuti. Nella camera da letto, in particolare, passiamo un terzo della nostra vita. Ma siamo sicuri che ciò che ci avvolge sia assolutamente sicuro e salutare? Più che trovare una soluzione possiamo ridurre il danno e scegliere materiali rinnovabili garantiti dalla certificazione etica ambientale per tutelare non solo la nostra salute, ma quella del mondo intero.