Asma, contrastala con gli esercizi di respirazione yoga

Redazione Pubblicato il 08/02/2018 Aggiornato il 08/02/2018

Sono svariati gli esercizi che derivano dal pranayama dello yoga e che possono integrare con efficacia le terapie tradizionali contro i disturbi asmatici

Denise Dellagiacoma A. Cruces

Secondo le stime dell’Oms sono ben 235 milioni le persone che, nel mondo, soffrono di asma. Questa malattia infiammatoria cronica porta a episodi di contrazione spastica delle vie aeree inferiori (perlopiù dei bronchi), con un restringimento che riduce il passaggio dell’aria e provoca tosse, senso di soffocamento e respirazione faticosa. Gli accessi sono episodici e possono essere causati da fattori molteplici, dal fumo all’inquinamento atmosferico, ma una delle forme più note e sempre più diffuse è quella legata alle allergie stagionali.

Esistono farmaci ad hoc che permettono di tenere i disturbi sotto controllo, ma ci sono anche tecniche di respirazione particolari che possono rivelarsi utili

Respira e controlla

Nel suo libro “La scienza del respiro” (Vallardi) il medico, campione di apnea e coach sportivo Mike Maric spiega che il pranayama, cioè la branca dello yoga che lavora sul controllo del respiro attraverso esercizi particolari, può essere un valido ausilio per contrastare i fastidi legati all’asma. Imparando le tecniche degli antichi yogi, insomma, la sintomatologia asmatica trova sollievo. Esistono studi clinici importanti su questo tema, a conferma del fatto che gli esercizi di respirazione yogica non sono assimilabili a un trattamento medico, quindi non sostituiscono i farmaci di routine, ma possono essere usati a supporto delle terapie tradizionali. Le statistiche cliniche hanno mostrato fin dagli anni Novanta che gli asmatici che hanno modificato (e corretto, rendendolo più funzionale) il loro modo di respirare hanno potuto ridurre del 90% in tre settimane l’uso dei broncodilatatori e del 50% quello di cortisone.

Ecco 3 tecniche che si rivelano benefiche in caso di asma.

  1. Semplici esercizi in cui la respirazione avviene con un rapporto 1:2, cioè in cui l’inspirazione ha una durata pari a metà di quella dell’espirazione.
  2. Sequenze di respirazione lente e controllate, che possono anche essere interrotte da qualche pausa di apnea.
  3. Respirazione a narici alternate, un esercizio derivato dal pranayama in cui si tappano alternativamente la narice destra e la sinistra, effettuando un’espirazione e un’inspirazione completa e lenta con una narice alla volta. Fra un atto respiratorio completo e il successivo ci si tappa entrambe le narici per qualche secondo, a polmoni pieni: questo rende più efficace il lavoro, perché aumenta la concentrazione di azoto all’interno delle vie aeree, con un’utile azione antibatterica, rilassante e vasodilatatrice.