Api, vespe e calabroni: il decalogo per difendersi

Redazione Pubblicato il 30/05/2017 Aggiornato il 30/05/2017

Gli imenotteri, quando pungono, rilasciano un veleno che può risultare pericoloso. Ecco dieci regole per proteggersi e ridurre i rischi

Puntura

Api, vespe e calabroni, appartenenti alla famiglia degli imenotteri, colpiscono 9 italiani su 10 nelle calde giornate estive.

Fino all’8% di chi viene punto può sviluppare una reazione allergica, a causa della tossicità del loro veleno.

Ecco il decalogo stilato dagli esperti per proteggersi ed evitare di correre rischi.

  1. Eliminate qualsiasi bacino di acqua stagnante: bacinelle, annaffiatoi, vasche, laghetti, fontane. In casa cambiate regolarmente l’acqua ai fiori recisi e svuotate i sottovasi.
  2. Quando mangiate all’aperto, tenete chiuse le finestre di casa, i finestrini dell’auto e i contenitori dei rifiuti, chiudete gli avanzi in contenitori ermetici, non lasciate lattine o bottiglie aperte.
  3. Tenete i bidoni della spazzatura ben chiusi e possibilmente lontani da casa.
  4. Cercate eventuali nidi prima di pulire le finestre o tagliare siepi. Le api nelle giornate piovose abbassano i “corridoi di volo” verso fonti di acqua o campi ove bottinare: attraversare uno di questi corridoi equivale a essere nelle vicinanze di un nido.
  5. Cautela in vicinanza di abituali sedi di nidi, per esempio negli agriturismi dove si produce il miele o nelle campagne nel periodo di maturazione della frutta o durante la vendemmia.
  6. Le vespe regine possono passare l’inverno dentro guanti, stivali, cassetti o armadi tenuti in cantina o garage: controllate il vestiario prima di utilizzarli dopo l’inverno. Indossate i guanti quando fate i lavori di giardinaggio.
  7. Vestitevi con abiti lunghi e di colore neutro (bianco, beige, verde), evitando le tonalità sgargianti e i disegni floreali se avete in programma una passeggiata tra cespugli ed erba incolta. Non esagerate con profumi o deodoranti: le sostanze contenute e il forte odore attirano gli insetti.
  8. Non uccidete gli imenotteri senza una ragione: le api durante la puntura emettono un “feromone” che funge da richiamo per le altre, che possono giungere sul luogo e attaccare.
  9. Se siete circondati da uno sciame, allontanatevi lentamente e cercate di coprirvi il capo, senza tentare di scacciare gli insetti: i movimenti bruschi li rendono più aggressivi.
  10. Arrossamento e gonfiore circoscritti in una zona di circa 2-3 centimetri  sono reazioni normali e regrediscono in poche ore. Per attenuarli si può premere un cubetto di ghiaccio sulla zona e applicare una pomata al cortisone. Se è rimasto il pungiglione, bisogna rimuoverlo prontamente.

In caso di allergia

La situazione è diversa se si è allergici alle punture di questi insetti. La reazione infatti può essere molto violenta, fino allo shock anafilattico. Chi ne è a conoscenza deve tenere sempre a portata di mano l’adrenalina predosata in siringa auto-iniettabile. Chi lo scopre per la prima volta (o, pur non essendo allergico, viene punto da tanti insetti) deve andare subito al pronto soccorso.