Anemia: riconosci i campanelli d’allarme

Redazione Pubblicato il 27/05/2016 Aggiornato il 27/05/2016

Una stanchezza continua non va mai sottovalutata: può nascondere una carenza di ferro, che in alcuni casi può diventare una vera e propria malattia

anemia

Stanchezza continua, muscoli poco efficienti, difficoltà di concentrazione e memoria, suscettibilità alle infezioni. Potrebbero essere i segnali di una carenza di ferro che, in alcuni casi, può sfociare in anemia.

L’anemia è dovuta alla diminuzione di emoglobina nel sangue, una proteina che si trova all’interno dei globuli rossi e serve al trasporto dell’ossigeno.

La causa principale? La carenza di ferro

Può essere causata da malattie del sangue, insufficienza renale, carenza di vitamine del gruppo B. Nel 50% dei casi è dovuta a una carenza di ferro. Una riduzione di questo oligoelemento può manifestarsi in seguito a sanguinamenti dell’utero, parti, interventi chirurgici, chemioterapia, forti emorragie mestruali. La causa può essere anche l’assunzione insufficiente di cibi ricchi di ferro, per esempio in caso di dieta vegetariana, regime dimagrante o malnutrizione, oppure un ridotto assorbimento, per esempio per via di una malattia gastrointestinale.

Non va trascurata

È importante scoprire al più presto se si è carenti di ferro o addirittura anemiche, perché è dimostrato che questa condizione, se non trattata, può causare serie complicanze e peggiorare la salute e la qualità di vita: può provocare malessere intenso, pallore, difficoltà respiratorie, tachicardia. Non bisogna mai sottovalutare questi segnali ma eseguire il prima possibile alcuni accertamenti, primo di tutti il dosaggio nel sangue di alcuni parametri che regolano il metabolismo del ferro, come sideremia, transferrina e ferritina (permettono di capire se la carenza è dovuta a un apporto insufficiente, a depositi non utilizzati o a un’anomalia nel trasporto).

Scopri la dieta giusta

La carenza di ferro è il disturbo nutrizionale più diffuso al mondo: colpisce un miliardo e 620 milioni di persone, quasi un quarto della popolazione mondiale. Durante l’età fertile, alla donna sono raccomandati circa 18-20 milligrammi al giorno (il fabbisogno raddoppia in gravidanza e diminuisce in menopausa). Gli alimenti che ne sono più ricchi sono cereali integrali, verdure a foglia verde (indivia, radicchio verde, spinaci), carne, pesce, legumi, frutta secca oleosa.

L'esperto consiglia

Per assicurarvi il giusto apporto, bevete tutti i giorni una spremuta d’arancia e condite le verdure con il succo di limone: la vitamina C contenuta negli agrumi trasforma il ferro in una forma più disponibile.