Cucina cinese, giapponese o coreana? Ecco le differenze

Redazione Pubblicato il 11/04/2018 Aggiornato il 17/04/2018

Volete provare un’autentica esperienza di cucina giapponese? Ecco come riconoscere un vero ristorante e come distinguerlo da quelli cinesi o coreani

cucineorientali

Sushi, involtini primavera o cavoli piccanti? La cucina orientale non è tutta uguale: Giappone, Cina e Corea, benché vicini di casa, hanno tradizioni gastronomiche proprie che spesso convivono nei ristoranti italiani, ma sono ben distinte. Come distinguerle? In base al menù e alle modalità di cottura e di preparazione dei piatti.

Giapponese, ipocalorica e completa

È una cucina ipocalorica, calibrata e completa, perché le pietanze associano carboidrati, proteine e vegetali nelle giuste proporzioni. Il pesce abbonda, dal tonno al salmone: è fonte di acidi grassi Omega 3, quelli “buoni”, che proteggono cuore e cervello. La soia è ricca di isoflavoni, con effetti positivi sulla salute cardiovascolare e delle ossa. Le alghe (nori, kombu e wakame) sono ricche di proteine, sali minerali, Omega 3 e vitamine. Il ristorante giapponese autentico ha in menù pochi piatti, predilige pesce azzurro, pochi gamberi e, se è un ristorante di alta qualità, offre anche la ventresca di tonno. Fondamentale la mise en place: il vero giapponese apparecchia con le bacchette davanti al piatto e non vicino al bicchiere.

Cinese, punta sulla cottura al vapore o nel wok

Mentre i giapponesi prediligono le pietanze fredde, la cucina cinese punta sulla cottura al vapore o nel wok, la tipica padella semisferica, che richiede l’aggiunta di olio. La quota di grassi di conseguenza aumenta, anche perché il menù comprende molte fritture e un largo utilizzo di carne di maiale. Il menù presenta molte zuppe e almeno un’anitra stufata (i migliori hanno in lista anche 3 o 4 versioni dell’anitra).

Coreana, un mix delle due cucine “sorelle”

La cucina coreana è un mix di cinese e giapponese: combina gli alimenti di base della seconda (riso, pesce, alghe e zuppe) con tecniche di cottura e preparazione tipiche della prima. Il menù è ricco di ortaggi: speziati, fermentati, piccanti. Si caratterizza per il sapore intenso dei piatti, dovuto all’uso massiccio di spezie e peperoncino. Il piatto simbolo è il kimchi, un cavolo messo sotto salamoia e fermentato, con aggiunta di pasta di peperoncino e gamberetti salati. Si abbina a riso e altri ortaggi come carote e ravanelli. I lattobacilli prodotti durante la fermentazione eliminano i batteri e rendono i vegetali crudi più facili da digerire. Elevato il contenuto di vitamine, calcio, ferro e fibre, pochissime le calorie.