Festa del cinema di Roma 2025: I Cinque secondi di Paolo Virzì
Nella sezione Grand Public della 20esima Festa del Cinema di Roma è stato presentato anche Cinque secondi, il nuovo film di Paolo Virzì con Valerio Mastandrea
Tra i protagonisti di questa 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma troviamo anche Paolo Virzì, regista amatissimo (e in grado come pochi di toccare le corde emotive del pubblico), che presenta nella sezione Grand Public il suo nuovo film dal titolo Cinque secondi.
Nel cast troviamo Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi, Ilaria Spada, Anna Ferraioli Ravel e Valeria Bruni Tedeschi.
Il film sarà in sala dal 30 ottobre (grazie a Vision Distribution).
Storia di un misantropo che rinasce
Nelle stalle ristrutturate di Villa Guelfi, una dimora disabitata e in rovina, vive un uomo scontroso e dall’aria trascurata, che passa le sue giornate a non far nulla, fumando il mezzo-toscano ed evitando il contatto con tutti. Quando l’uomo si accorge che nella villa si è stabilita abusivamente una comunità di ragazze e ragazzi per curare quella campagna abbandonata, si innervosisce e vorrebbe cacciarli. Sono studenti, neolaureati, e tra loro c’è Matilde, che da bambina lavorava la vigna con il nonno Conte Guelfo Guelfi.
Mentre le stagioni passano il conflitto con quella comunità di ragazze e ragazzi si trasforma in convivenza. E Adriano si troverà ad accudire nel suo modo brusco la contessina Matilde, che è incinta di uno di quei ragazzi.
La parola al regista e al cast
«È un film dolorosissimo, ma che apre uno spiraglio di fiducia nei confronti degli esseri umani. Il presupposto era quello di partire dal buio di una persona e capire cosa succede nel suo animo quando mette in discussione la propria vita» – spiega Paolo Virzì durante la conferenza stampa – «Il protagonista è un solitario misantropo che subisce delle incursioni, anche di Giuliana (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi) che cercano di scuoterlo. E alla fine questo uomo sconsolato si trova a rinascere». E sottolinea: «Valerio Mastandrea ha il merito di aver fatto partire il film quando non c’era ancora la sceneggiatura. Entrambi abbiamo sentito l’urgenza di farlo».
Valerio conferma: «Mi ha mandato il soggetto di 15 pagine e, leggendolo, ho esplorato delle emozioni molto forti, mi sono commosso. Forse perché questo ruolo è quello più vicino a me tra quelli fatti nella mia carriera. È un personaggio buio che contaminiamo con la leggerezza».
«Giuliana io l’ho abitata entrando con grande piacere nel mondo di Paolo, che ogni volta mi obbliga a ritrovare la luce e la gratitudine verso la vita che a volte dimentico» – dice Valeria Bruni Tedeschi –
«I film di Paolo hanno qualcosa che eticamente amo molto, l’essere a contatto con la gratitudine è qualcosa di miracoloso. Quando sono sui suoi set sto meglio, per me è una cura».
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