Milano Fashion Week P/E 2026: tra quotidianità ed occasioni speciali
Nel corso della Milano Fashion Week abbiamo visto collezioni per tutte le occasioni. Si va quindi da capi minimalisti per tutti i giorni ad altri più importanti da indossare quando ci si vuole sentire speciali
Una cosa è certa: quest’ultima Milano Fashion Week non è stata di certo monocorde. Ogni designer, con ispirazioni diverse, ha dato infatti una propria lettura della Primavera-Estate 2026 e quindi ci sarà davvero l’imbarazzo della scelta quando dovremo pensare a come rinnovare il nostro guardaroba.
E a tal proposito vogliamo proporvi un focus che si muove su due fronti, da un lato il minimalismo che si può indossare tutti i giorni e dell’altro la creatività unita all’eleganza per le occasioni speciali.
Leave Your Mark by Tod’s
La collezione Primavera – Estate 2026 di Tod’s è un tributo alla maestria artigianale e allo stile italiano che definiscono da sempre il marchio (la cui direzione creativa è affidata a Matteo Tamburini). Protagonista è il Gommino, i cui codici rappresentano il fil rouge che attraversa tutta la collezione e prendono vita sotto forma di dettagli metallici applicati a mocassini e borse, e diventa un traforo decorativo di abbigliamento e accessori.
Materia d’elezione di Tod’s si conferma la pelle, lavorata con le tecniche più raffinate. I capi si modellano intorno al corpo con una leggerezza essenziale. La palette cromatica gioca su toni caldi e naturali, con sfumature bruciate e accenti di giallo zafferano, che caratterizzano il caban in morbido Pashmy, dalla mano impalpabile, la giacca in nappa traforata e il trench in cotone con inserti che rivelano dettagli sartoriali. Le righe, classico motivo dell’estate, sono frutto di lavorazioni sapienti e sono realizzate in pelle e applicate a tessuti e materiali leggerissimi.
Una nota importante: Tod’s ha vinto il Sustainable Fashion Award 2025, organizzato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, nella categoria Craft and Artisanship, per il suo innovativo progetto Tod’s Passport, un passaporto digitale del prodotto creato per i due prodotti simbolo del marchio: l’iconica Di Bag e il Gommino.
Elisabetta Franchi presenta Light and Shadow
Si muove tra luci e ombre la collezione di Elisabetta Franchi per raccontare una donna che seduce, guida, domina la scena: indipendente, magnetica, sicura di sé. Le silhouette scolpiscono il corpo senza mai irrigidirlo, con frange che cadono libere o si intrecciano nei tagli dei capi. Altri capi sono in tripolino, pelle e in organza leggera che si apre in volumi impalpabili come piume. Drappeggi in jersey e inserti in tulle creano giochi di trasparenze, mentre ricami effetto rete amplificano l’idea di leggerezza e movimento.
Abiti dalle asimmetrie fluide, dialogano con pantaloni capri e gonne lunghe a vita bassa. I blazer sartoriali enfatizzano al massimo le spalle e la maglieria, sottile come una seconda pelle, veste di naturalezza.
Blouson e caban diventano protagonisti in satin stampato, con un effetto a rilievo che richiama la pelle di struzzo. Il trench oversize definisce un nuovo capitolo dell’outerwear: imponente, avvolgente, sexy, capace di fondere funzionalità e seduzione. Il denim si rinnova con corrosioni e sfrangiature, segno di espressione urbana, disinvolta e libera. La palette colori gioca su contrasti decisi: nero, burro, nude e boudoir pink, che si alternano a tonalità calde come cacao e argilla, riconfermando protagonisti i toni iconici della maison. Insomma, ce ne sono per tutti i gusti e le occasioni.
Natural Reimagined by Mantù
Sono invece le margherite il simbolo della collezione di Mantù, che si ritrovano sui capi come ricami preziosi, ma anche nelle fantasie. Per la precisione i petali si trasformano in forme più astratte, che prendono vita in stampe blu e marroni dalle naturali goffrature, ottenute con colore spalmato a mano artigianalmente.
La donna che viene raccontata dal brand punta all’autenticità, all’essere se stessa anche attraverso uno stile unico e in costante evoluzione. Le silhouette dei capi sono ampie e fluide: gonne scampanate e lunghi abiti caftano con maniche al gomito e spalle a sbuffo di ispirazione vittoriana si animano grazie all’effetto tridimensionale della stampa Nuvola. Materici e increspati sono i lunghi abiti smanicati in bianco e nero dalle linee trapezoidali, realizzati in lino oppure in cotone con stampa Nuvola nelle tonalità del rosa e del grigio fumé.
Vi segnaliamo inoltre che in questa stagione Mantù rilegge la giacca da operaio con nuove linee geometriche: abbinata a gonne, pantaloni o maxi-short, diventa un capo dalla doppia identità. Nella versione bianca con collo blu o in quella bomber con macro-impunture a vista, richiama lo sportswear; mentre i bottoni gioiello la trasformano in un capo perfetto per la sera.
La palette cromatica punta principalmente su marrone castagna, blu cobalto, nero e rosa, spesso proposti con l’effetto sfumato del maltinto.
La rinascita femminile di Hanita
Perfetti per accompagnare la nostra quotidianità soni i capi di Hanita. La sua collezione, un inno alla rinascita femminile, interpreta la forza e la bellezza della donna moderna, proponendo un guardaroba versatile e sofisticato. Tessuti naturali come lino, cotone, viscosa e lyocell si sposano con la leggerezza di voile e pizzi San Gallo, mentre rasi fluidi, chiffon impalpabili e georgette ricamate a mano avvolgono con grazia e sensualità le silhouette più eleganti. Linee essenziali, volumi morbidi e dettagli curati raccontano una femminilità forte, consapevole e in evoluzione.
Le ispirazioni? Si va dal boho chic al romanticismo contemporaneo, con un tocco mannish reinterpretato in chiave ultra femminile. La palette cromatica si muove tra colori romantici come rosa tramonto, chantilly e lilac, sfumature calde di velvet coral, tabacco e magenta, fino a nuance sofisticate come blu marine e military.
Le Ombre Fluide de l’arabesque
Per le occasioni speciali si può pensare di indossare, per esempio, le affascinanti creazioni de l’arabesque. La collezione Primavera/Estate 2026, ispirata all’architettura di Tadao Ando, presenta abiti con linee e volumi geometrici come flussi, dove il tessuto accoglie il riverbero della luce, lo respinge e lo lascia filtrare con morbidezza, accentuandone le ombre o esaltandone la penombra.
Ogni capo è una costruzione: un gioco di volumi, di sericità contrastate dalla plasticità di alcuni tessuti. Non ci sono altre decorazioni, se non fiori di un giardino immaginario appoggiati su strutture, materia e luce, ispirati alla complessa semplicità dell’architetto giapponese.
Afraa Al-Noaimi presenta Desert Rose
Abiti raffinati ed eleganti sono quelli presentati dalla collezione Desert Rose di Afraa Al-Noaimi. La creatività della stilista all’eccellenza produttiva lombarda, impiegando materiali pregiati come chiffon, seta cady, mussola e canapa stretch. I capi alternano silhouette fluide, come cappe e abiti ampi, a forme più strutturate, come tuniche e modelli aderenti, in un equilibrio tra volumi e precisione artigianale. I colori richiamano i paesaggi del Qatar, con tonalità di avorio, celeste, sabbia e terra, arricchiti da accessori distintivi come calze e guanti decorati con cristalli “rosa del deserto”, hijab in garza, dettagli in marmo di Carrara e finiture dorate che omaggiano la tradizione qatariota.
Liwen Liang , tra artigianato tradizionale e moda contemporanea
Una delle più interessanti scoperte di questa Milano Fashion Week è stato indubbiamente Liwen Liang, un’artista ceramista e designer di moda originaria di Jingdezhen, città nota a livello mondiale per la sua arte della porcellana. Arte che lui ha potuto coltivare anche grazie alla sua famiglia e che gli ha permesso di diventare pioniere della ceramica indossabile, fondendo porcellana ultrasottile (0,4 mm) con tessuti per creare capi flessibili, leggeri e scultorei. Il risultato sono abiti particolari e unici, che fanno sicuramente la differenza.
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