Milano Fashion Week P/E 2026: un tocco di poesia
Come riesce la poesia ad entrare nelle creazioni dei designer? Qualche esempio ci arriva dalle collezioni Primavera-Estate 2026 presentate durante la Milano Fashion Week
In una quotidianità frenetica e iperconnessa spesso ci si perde, finendo per non avere più tempo per coltivare le proprie passioni, per fermarsi a riflettere e farsi abbracciare dalla poesia che può esserci nella nostra vita o intorno a noi, negli altri o nella natura. E se questa poesia la indossassimo?
Ci sono designer che amano muoversi in questa direzione e il risultato sono delle collezioni incantevoli, come quelle che stiamo scoprendo in questa Milano Fashion Week dedicata alla Primavera-Estate 2026.
Vivetta e il canto delle sirene
È dal mondo marino e particolare dalle sirene, affascinanti creature mitologiche, che trae ispirazione Sirens Just Wanna Have Fun, la collezione Primavera-Estate 2026 di Vivetta che rappresenta la trasformazione, il divenire creativo della maison. In questo mondo onirico troviamo pirati con pantaloni balloon che conquistano con il fascino dannato, sirene narrate da tatuaggi marinareschi, creature underwater che si avvinghiano sul corpo come preziosi best friends. Con gli iconici colletti versione bling bling o con la mano che sostiene una sciarpa.
A caratterizzare la collezione texture come squame di pesce e bottoncini da camiceria in madreperla per un effetto wet su abiti di popeline, ma anche completi in spugna con gessature in paillettes, cavallucci marini in lurex e pizzi lavorati con granchi. Fino ad anemoni di mare ricamati a mano con canottiglie e perline in applicazioni tridimensionali.
In questa collezione la camicia ha un ruolo chiave e da tuxedo shirt si trasforma, diventa abito lungo o mini dress. Le mantelle del tubino si possono legare al collo, in vita, sulla spalla come una maxi bag. Inoltre i tessuti tecnici o casual come jersey, nylon e canvas si arricchiscono di dettagli sartoriali e la rete da pesca diventa un must deluxe in catena oro e tessere nere.
La Severance di Romeo Gigli
Invece con la sua collezione Romeo Gigli ci racconta una separazione interiore che si ricuce in bellezza. Severance è infatti la poesia di ciò che si spezza, ma resta impresso sul corpo. Quella rappresentata dal direttore creativo Alessandro De Benedetti è una femminilità tra il romantico e l’etereo, attraversata da una tensione sororale che vibra sotto la seta.Drappeggi inconsueti si annodano in sete liquide, come legami interrotti che ancora si intrecciano. Organze trilobate, leggerissime, attraversate da righe coloniali si aprono in plissé irregolari, come memorie che vibrano ai margini della pelle.
Le superfici ricamate in foglie di corda diventano mappe del corpo e della memoria. Le strutture ergonomiche, quasi autoindossate, modellano i volumi attraverso una sartorialità intima: orli rimessi, crinoline nascoste che fioriscono in spirali, come boccioli trattenuti nel tempo.
La palette cromatica racconta un paesaggio dell’anima: butter, sky, dusty, coral cream, sand, ivory, natural, yellow white, black e red si rincorrono in una sinfonia materica di toni sussurrati e accenti vitali
Uno dei capi chiave della collezione è il Dress Cloud Busting in voile di seta polvere, che avvolge il corpo con leggerezza mistica.
Into The Memory of White by Zona20
La collezione di Zona20 Milano nasce come un viaggio poetico ispirato alla opere della scrittrice Han Kang, dove il bianco diventa simbolo di tempo, memoria ed introspezione. Silhouette lineari e genderless si intrecciano a dettagli sartoriali e materiali naturali, creando un guardaroba contemporaneo che unisce purezza e narrazione sensoriale. Tra i capi di punta i trench, i pantaloni dai tagli morbidi, le gonne midi e i top.
Il bianco diventa simbolo di memoria e rinascita, guida di un viaggio interiore che si riflette in una palette che evolve dal sabbia all’azzurro polvere, dal rosso merlot al nero galassia.
L’Opulenza Minimale di Gianluca Capannolo
Gianluca Capannolo omaggia invece l’Opulenza Minimale: un equilibrio raffinato tra linee essenziali e materiali ricchi, che trasforma l’idea di semplicità in un gesto di alta eleganza.
La sua collezione è infatti un rimando alla couture anni ’80, ma riletta in chiave moderna: i capi sono caratterizzati da spalle strutturate e imbottite, giochi di trasparenze in pizzo e macramè, turbanti realizzati negli stessi tessuti pregiati. Ogni dettaglio esalta l’abilità artigianale e lo spirito audace del brand.
La palette cromatica sorprende con accostamenti inediti e vibranti: terracotta con turchese, assenzio con corallo, cobalto con fucsia. Toni intensi e luminosi che sottolineano la vitalità della stagione, accanto all’esclusiva stampa su seta che riproduce il pizzo su fondo nude, fondendosi con la pelle e amplificando l’idea di sensualità contemporanea.
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