Venezia 82: Kathryn Bigelow torna in concorso al Lido con un tema scomodo
A House of Dynamite, il nuovo film di Kathryn Bigelow con Idris Elba e Rebecca Ferguson parla del pericolo degli arsenali nucleari
Alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia è arrivata anche Kathryn Bigelow, che ha presentato in concorso il suo nuovo film (il primo dopo 7 anni) intitolato A House of Dynamite. Una curiosità: la regista torna al Lido 17 anni dopo aver presentato qui in anteprima The Hurt Locker, film vincitore di ben sei premi Oscar® tra cui quello al Miglior film e al Miglior regista.
Kathryn è stata la prima donna nella storia a vincere come regista. Insomma, parliamo di una cineasta davvero fonte di ispirazione. [/su_box_no_text]
Temi scomodi
Kathryn Bigelow non si fa alcun problema a portare sul grande schermo tematiche scomode, soprattutto a livello socio-politico. E stavolta al centro della sua narrazione ci sono le armi nucleari e il pericolo che possono rappresentare per il mondo, oggi più che mai.
Il film (diviso in tre episodi) racconta infatti di un missile di provenienza ignota che viene lanciato contro gli Stati Uniti, portando a una corsa contro il tempo per stabilire chi ne sia responsabile e come reagire.
Nel cast troviamo Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, with Greta Lee, and Jason Clarke. Nel cast anche Malachi Beasley, Brian Tee, Brittany O’Grady, Gbenga Akinnagbe, Willa Fitzgerald, Renée Elise Goldsberry, Kyle Allen e Kaitlyn Dever.
A House of Dynamite arriverà in cinema selezionati dall’8 ottobre per poi essere disponibile in streaming su Netflix dal 24 ottobre.
La parola a regista e cast
«Per realizzare un film devo avere un interesse e devo credere nel materiale che ho a disposizione» – risponde Kathryn Bigelow a chi le chiede del motivo della sua assenza lunga 7 anni. E sottolinea: «Credo che sia importante affrontare l’argomento degli arsenali nucleari. Io vorrei tanto che sparissero: mi chiedo infatti come, distruggere il mondo, possa essere considerato uno strumento di difesa. Vorrei che questo film portasse a delle domande e a delle conversazioni sulla riserva nucleare e su chi se ne occupa, perché il destino del mondo si basa su questo».
«Questo film ha suscitato in me molto interesse e ha aperto un canale di comunicazione con gli altri, anche con la mia famiglia. Mi ha dato una maggiore consapevolezza del mondo in cui viviamo e delle sue fragilità» – spiega Rebecca Ferguson – «Il mio personaggio non ha una sua morale, si limita a svolgere il suo lavoro secondo delle regole».
Invece Idris Elba racconta: «Il film è stato girato nell’ordine in cui lo vedete e quindi io, che ero al centro dell’ultima storia, non ho avuto modo di incontrare i miei colleghi sul set. Però proprio questo mi ha permesso di immedesimarmi maggiormente nel senso di isolamento che mi chiedeva Kathryn e di rappresentare in maniera molto realistica la pressione vissuta dal mio personaggio. È stato come in un documentario, ma con il beneficio di essere un attore».
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