20/06/2025

Teatro sotto le stelle: si riparte

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 20/06/2025 Aggiornato il 20/06/2025

Ritornano le rassegne estive più amate dal grande pubblico, in location archeologiche o di grande fascino architettonico: vetrine in cui l’antico e la modernità si fondono

teatro all'aperto

Gli appuntamenti teatrali estivi open air più attesi sono sempre quelli che hanno come palcoscenico siti archeologici e spazi monumentali, per la magia che si crea nel connubio fra vestigia antiche, parola, recitazione e musica. Quest’anno il primo evento che apre i battenti è Pompeii Theatrum Mundi 2025, ottava edizione della rassegna progettata dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale che si svolge nel teatro grande di Pompei (20 giugno – 20 luglio). Poche sere dopo iniziano la prima edizione di Teatro Ostia Antica Festival (23 giugno – 23 luglio), al teatro romano di Ostia antica, e la 77a edizione di Estate teatrale veronese, che ha il teatro romano protagonista fra le sedi degli spettacoli. Al via anche Estate al Castello 2025, a Milano (22 giugno – 11 settembre), che accoglie gli spettatori nel Cortile delle armi del Castello Sforzesco: non la cavea di un teatro classico, ma uno spazio di grande fascino storico-architettonico per proporre un ricco programma di prosa, concerti e reading letterari.

Nei cartelloni riletture o rivisitazioni di testi e opere del mondo greco-latino, o dei grandi autori classici successivi: un mix di antico e moderno, per parlare alla sensibilità di oggi con i racconti che arrivano dal passato.

Le proposte da non perdere

A Pompei venerdì 20 e sabato 21 giugno va in scena “Golem”, un testo di Amos Gitaï e Marie-José Sanselme con la regia di Amos Gitaï. In scena un folto cast di attori, di musicisti e di cantanti di origini diverse. Lo spettacolo è ispirato a un racconto per bambini di Isaac Bashevis Singer, a testi di Joseph Roth, Léon Poliakov e Lamed Shapiro, e alle biografie di attori. Gitaï tocca temi contemporanei come il conflitto fra progresso e disastro e il destino delle minoranze. I personaggi recitano in tedesco, inglese, arabo, spagnolo, francese, ebraico, russo, yiddish con sovratitoli in italiano: una sorta di torre di Babele che vuole creare legami e costruire ponti. L’appuntamento successivo nel teatro grande è invece uno spettacolo di danza, “Notte Morricone” (4 e il 5 luglio), con regia e coreografia di Marcos Morau su musica di Ennio Morricone.

A Ostia antica, dal 2 al 6 luglio, arriva “Edipo re” di Sofocle, adattato e diretto da Luca De Fusco e interpretato da Luca Lazzareschi. È una rilettura in chiave thriller psicoanalitica della tragedia greca, dove i personaggi, avvolti nell’oscurità e tormentati da una maledizione, esplorando temi come l’identità, la colpa e il destino. 

Il 3 e 4 luglio il teatro romano di Verona ospita “Rosencratz e Guildenstern sono morti”, di Tom Stoppard, con Francesco Pannofino, Francesco Acquaroli, Paolo Sassanelli, Andrea Pannofino e Chiara Mascalzoni diretti da Alberto Rizzi. Rosencrantz e Guildenstern, personaggi marginali dell’Amleto shakespeariano, pur essendo prigionieri di un destino apparentemente tragico, affrontano l’assurdità della vita in modo esilarante. La vicenda di Amleto, vista attraverso i loro occhi, diventa una farsa divertente. Gli attori si muovono con libertà tra codici espressivi diversi, sfruttando gli strumenti della Commedia dell’Arte: il corpo, il ritmo, l’improvvisazione, la sorpresa.

A Milano, per la rassegna Estate al Castello 2025, segnaliamo “Drusilla Foer parla con Dru – chiacchiere e canzoni” (26 giugno), una serata in cui l’eleganza del pensiero si veste di humor.

Drusilla Foer si racconta, canta e incanta i suoi fan, fra confidenze in libertà, spunti colti e surreali, raffinati e irriverenti. L’8 luglio, invece, Corrado d’Elia propone il suo “Amadeus” in veste di interprete e regista: un omaggio alla grande musica e al genio immortale di Mozart, ma anche un viaggio dentro al nostro rapporto con la grandezza, con l’eccezione, con ciò che supera la misura umana. Il genio ci attrae e ci destabilizza, ci ricorda quanto bisogno abbiamo di bellezza, ma anche quanto difficile sia convivere con ciò che non comprendiamo pienamente.

Anche Alessandria inaugura quest’anno un suo festival multi-artistico all’aperto, Radici urbane, che si conclude il 22 giugno nel Chiostro di Santa Maria di Castello con lo spettacolo “Il dio bambino” con Fabio Troiano, scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini.