01/08/2015

Kitesurf: divertimento tra onde e cielo

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 01/08/2015 Aggiornato il 07/08/2015

Una tavola da surf e un aquilone sono l'unica attrezzatura che serve per praticare il Kitesurf, uno sport dinamico, giovanile e allegro, alla portata di tutti

kitesurfing

Non è uno sport per soli uomini. Al contrario, a livello amatoriale il kitesurf è una disciplina sempre più seguita e praticata anche dalle donne, che (non ci crederete) ne apprezzano soprattutto il potere antistress. D’altra parte, immaginate quanto possa essere rilassante avere sotto ai piedi una tavola, simile a quella da surf, e sopra alla testa un aquilone di forma particolare (in inglese kite), da cui farvi trainare sull’acqua.

Immerse nella natura, ascolterete solo i suoni del mare e del vento: un’impagabile sensazione di libertà.

E se non ne siete convinte, Luca Piancastelli, preparatore atletico e istruttore di 2° livello dell’IKO (International kiteboarding organization), è pronto a sfatare tutte le false convinzioni su questo sport acquatico, nato negli anni Novanta e pronto a debuttare fra le discipline olimpiche ai Giochi di Rio del 2016.

  1. Il kitesurf non è uno sport pericoloso e si può provare a qualsiasi età. Le attrezzature hanno ormai standard di sicurezza elevatissimi. E poi lo si pratica con un istruttore (a meno che non siate già delle campionesse) e questo mette al riparo da eventuali comportamenti rischiosi.
  2. Non è sinonimo di avvitamenti, salti ed evoluzioni estreme, alla portata di pochi temerari. Include, è vero, specialità molto spettacolari, come il race (cioè la gara di velocità, con la tavola che corre sull’acqua) e il freestyle (che prevede acrobazie in volo), ma i principianti si cimentano solo nelle manovre di base.
  3. Non è faticoso e non richiede una straordinaria forza muscolare. Basta capire come posizionarlo, come lasciarsi portare dal vento, e l’aquilone “fa tutto da solo”.
  4. Non serve tanto tempo per imparare: in 6-10 lezioni si acquista sufficiente autonomia. Dopo aver imparato a stare sulla tavola e a governare la vela, si provano le prime traiettorie (dalla spiaggia verso il largo e ritorno). Solo in seguito si passa a virate e facili salti.
  5. Non è uno sport “serioso” per pochi fanatici: l’ambiente infatti è dinamico, giovane, allegro e offre occasioni per fare nuove conoscenze.

Dove si pratica

Puglia, Toscana, Sardegna, alcune zone delle Marche e il golfo di Trieste sono paradisi per i kitesurfer. Anche i laghi del nord (specie il Garda) offrono scuole, centri e strutture ad hoc. Sul portale www.kitesurfing.it potete scoprire eventi, corsi, campus (anche quelli tutti al femminile) e manifestazioni programmate per quest’estate. Informazioni anche su sul sito della Federazione italiana vela (www.federvela.it), cui il kitesurf fa capo.

Il consiglio in più

Le principianti tendono a irrigidire un po’ troppo le spalle: non dimenticate perciò qualche esercizio di stretching mirato, prima e dopo l’attività, per allentare le tensioni.