19/12/2016

Danza-parkours: il percorso a ostacoli si fa ballando

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 19/12/2016 Aggiornato il 19/12/2016

Una disciplina fusion che mette insieme i parkours, i percorsi a ostacoli, e la danza mixandoli in libertà. Si improvvisa, per questo è adatta a tutti

PUMA

L’idea di iscrivervi a un corso di danza vi alletta, ma finora avete sempre pensato che il ballo sia solo tecnica, rigore, movimenti femminili e seducenti, continua ripetizione di passi da imparare e metabolizzare. E queste convinzioni sono state un deterrente, perché non vi sentite particolarmente aggraziate e flessuose, oppure temete di non avere la costanza (e le potenzialità fisiche) per acquisire scioltezza e agilità. Problema superato. Provate a cercare in rete il binomio “danza-parkours” e scoprirete un mondo ibrido, ispirato alla danza ma adatto anche a chi ama la più libera espressione corporea e il movimento creativo. O a chi si sente un po’ “maschiaccio”.

La danza-parkours è una disciplina “fusion” che parte dal rigoroso mondo dei passi di ballo ma arriva ad abbracciare le tendenze più avventurose e street-style dei percorsi a ostacoli nell’ambiente cittadino.

Un mix inaspettato (e divertente)

Distaccarsi dagli schemi accademici tradizionali offre opportunità inaspettate anche al grande pubblico che vuole avvicinarsi alla danza. Parola di Emanuela Grungo, ex ballerina e insegnante, direttrice artistica della scuola Arcobaleno danza di Milano. In quest’ottica si inseriscono i danza-parkours, che trasferiscono esercizi tipici del ballo in percorsi a tappe all’aperto, nei parchi.

Coreografie in libertà

Questo mix può essere legato alla danza classica, ma non necessariamente, e non è detto che vi troviate alle prese con volteggi e salti da étoile del palcoscenico. Tutto, infatti, è “contaminato” dallo spirito street dei parkours, nati nella Francia metropolitana degli anni Ottanta, che sono itinerari cittadini in cui si devono superare ostacoli di ogni tipo, contando sulle proprie doti atletiche, sui riflessi e sull’equilibrio. Esistono quindi danza-parkours in cui prevale la componente tecnica, ma anche proposte meno rigorose. In pratica, si può seguire una coreografia oppure improvvisare, lasciando libera la fantasia.

La preparazione è in palestra

Nelle scuole di ballo e nei centri di performing arts che offrono l’opportunità di conoscere questa realtà ludico-sportiva si viene allenate in palestra, perché il corpo deve essere opportunamente potenziato, e solo in un secondo momento ci si cimenta lungo i tracciati outdoor.

Keep calm

Nessuna sfida a chi esegue il salto più bello o più acrobatico: ciò che conta è abituare il corpo ad adattarsi all’ambiente circostante e a destreggiarsi di fronte agli ostacoli. Si acquista fiducia in se stesse e, naturalmente, migliorano il tono muscolare, l’agilità, la coordinazione, la stabilità e la resistenza.