Mozzarella: 10 cose che non sai

Redazione Pubblicato il 13/04/2017 Aggiornato il 13/04/2017

Dall’etichettatura all’abbinamento con i cibi più insoliti, ecco 10 curiosità sul formaggio fresco più conosciuto e amato dagli italiani

mozzarella

Gli italiani sono considerati i maggiori esperti e consumatori di mozzarella. Ma è davvero così? Ecco 10 curiosità segnalate da Assolatte.

  1. È il formaggio fresco più consumato in Italia: il 95% degli italiani consuma almeno una volta al mese una mozzarella, in genere di latte vaccino.
  2. Viene prodotta anche su alcune navi di crociera. Una compagnia ha impiantato su alcune navi un mini caseificio per produrle fresche ogni giorno.
  3. È l’unico formaggio “marchiato” italiano. L’Unione europea le ha concesso il marchio Stg (Specialità tradizionale garantita): è uno dei 7 prodotti caseari europei ad avere ottenuto il riconoscimento. Per avere il logo Stg le aziende devono realizzarla secondo la “ricetta” e il metodo depositati a Bruxelles e nelle forme consentite (tonda, a treccia o sferica).
  4. “Dimagrisce” se viene conservata male. Gli sbalzi termici influenzano la conservabilità della mozzarella, incidono sul sapore, sul profumo e perfino sul suo peso. Nessun rischio per il consumatore.
  5. Squisita anche con la frutta. I bocconcini sono una delizia con le fragole, la “palla” tagliata a fettine si accompagna bene con il pompelmo e il fiordilatte diventa più fresco se abbinato a insalata verde e kiwi a fette.
  6. Non può essere venduta sfusa. La legge italiana stabilisce che la mozzarella fresca debba essere commercializzata confezionata all’origine e vieta di vendere mozzarelle sfuse, fatta eccezione per gli spacci aziendali.
  7. È il formaggio italiano più diffuso nel mondo. I consumi sono in crescita in tutto il mondo e superano ormai le 50mila tonnellate annue in gran parte dei Paesi europei ma non solo. Nella classifica mondiale dei divoratori, l’Italia guadagna la medaglia di bronzo: l’oro va agli Stati Uniti, l’argento al Brasile.
  8. Per produrre quella vaccina serve quasi il doppio del latte rispetto a quella bufalina. Per ottenere 1 kg di mozzarella vaccina occorrono circa 7 litri di latte mentre per quella bufalina ne bastano 4.
  9. In un ipermercato se ne trovano fino a 70 versioni: da quella più tradizionale, venduta in liquido di governo, a quella più asciutta, ideale per la pizza.
  10. Era già nota nel Rinascimento. È citata per la prima volta nel 1570, nel manuale del cuoco Bartolomeo Scappi. L’etimologia rimanda al verbo “mozzare” con cui si indica l’operazione che il mastro casaro compie tagliando a mano la pasta filata per formare i bocconcini.

L'idea da gourmet

Per un aperitivo o un dessert si può puntare su spiedini realizzati alternando le mozzarelline con more, cubetti di pesca e melone, acini di uva.