Cellulite ko con il linfodrenaggio energetico

Redazione Pubblicato il 15/07/2017 Aggiornato il 15/07/2017

La cellulite con ristagno di liquidi e gonfiori si contrasta in modo efficace con manualità drenanti, respirazione e stimolazione dei meridiani energetici

Linfodrenaggio anticellulite

Adiposità localizzate e ritenzione idrica, principali sintomi della cellulite allo stadio iniziale, non si contrastano concentrandosi solo su cosce, glutei e addome, dove il problema è più evidente, ma richiedono un’azione più ampia e completa che interessi tutto il corpo.

Bisogna normalizzare il flusso linfatico, migliorare il sistema depurativo dei tessuti e favorire l’ossigenazione e il ricambio cellulare per ridurre gonfiori, ritenzione e buccia d’arancia.

Un attacco in 3 fasi

C’è un massaggio che fa tutto questo: il linfodrenaggio energetico. Ezio Valle, operatore olistico ed esperto di massaggi, ci spiega come agisce e come è organizzato il trattamento.

Il linfodrenaggio energetico ha un ritmo vivace e dinamico e combina tre azioni sinergiche.

  1. Massaggio linfodrenante. Con le manovre classiche di questo trattamento, si stimolano i gangli linfatici distribuiti nelle varie parti del corpo, cioè le “stazioni” in cui la linfa viene accolta, filtrata e depurata dalle scorie, e poi si stimola un movimento dei liquidi ristagnanti in direzione dei gangli stessi. Ad esempio dalla zona della cosce, facilmente interessata da ritenzione idrica, la linfa accumulata nei tessuti viene spinta verso i linfonodi inguinali.
  2. Stimolazione dei meridiani energetici. Seguendo gli insegnamenti delle medicine orientali, si lavora sui canali energetici che interessano alcuni organi interni, per riequilibrarne il funzionamento. In particolare l’obiettivo è stimolare quelli coinvolti nella digestione e nel metabolismo dei grassi (stomaco, intestino, fegato, cistifellea, milza, pancreas) e quelli deputati allo smaltimento di liquidi e sostanze di scarto (reni e vescica), che più direttamente interferiscono con l’insorgenza della cellulite.
  3. Respirazione. Chi si sottopone al trattamento viene spesso invitato a inspirare ed espirare profondamente: si tratta di una respirazione diaframmatica, eseguita cioè gonfiando e sgonfiando l’addome. Lo scopo? Un maggiore apporto di ossigeno nell’organismo migliora il nutrimento di tutti i tessuti, favorendo il metabolismo cellulare e facilitando una più rapida eliminazione delle sostanze di scarto e delle tossine. Inoltre respirare ha un’azione rilassante e aiuta ad allentare le tensioni muscolari che, a loro volta, sono spesso responsabili di rallentamenti circolatori e ristagni.
    Ogni seduta di massaggio è diversa dalle altre, perché il tipo, l’intensità e la profondità delle manovre vengono sempre adattati alle esigenze soggettive. Si utilizzano impastamenti, frizioni con i pugni, digitopressioni, scivolamenti a mano aperta e leggere pressioni circolari.